STAZIONE DI POSTA Nº26/28 · APRILE 1989 Nemmeno a farlo a… posta, Stazione di Posta esce mentre siamo fuori… Stazione, sul percorso, en pleine aire. I “saggi“ confermano, che a livello stilistico e propositivo, la presenza di buche e la necessità di “camminare“. Fra itinerari della rètina e sinestesie narrative si intravedono fondali di campagne perdute: di indiani, neppure parlarne; o siamo noi, come affermava Flaubert
	Paolo Codazzi Cinque anni di ritardi alla Stazione di Posta   Pag.   1   Roberto Chilleri La letteratura non è un umanesimo   Pag.   3   Paolo Niccolò Rossi Riflessi di stagione   Pag.   6   Renzo Ricchi Dino Campana: Il destino del sacrificio   Pag.   9   Michele Miniello Dove è finito Mr. Sammler   Pag.   17   Luciano Cherchi Licantropi e meteore-utopie   Pag.   19   Alberta Bigagli Lettera a carlo betocchi   Pag.   20   Rosa Berti Sabbieti Ugo Betti   Pag.   21   Paolo Codazzi Casi si amici   Pag.   23   Pietro Civitareale Vannino   Pag.   25   Anna Ventura Il volo   Pag.   28	Furio Allori Il manichino   Pag.   30   Mario Materassi Notte bianca   Pag.   32   Domenico Cara Smarrimenti del tatto   Pag.   34   Liana De Luca Elogio della Litote   Pag.   40   Sergio Ciulli “Melodramma – ovvero – Malammore“   Pag.   41   Franco Manescalchi Il “Fanciullino” Un laboratorio di poesia. Incontro con la poesia del primo Novecento.   Pag.   44   Filippo Nibbi L’antico dei giorni   Pag.   51   Marco I. De Santis Il paese di Michele Capuano   Pag.   51   Andrea Vitali Frammenti di vita   Pag.   53   Ubaldo Bardi Quella bizzarra zia dell’Antella   Pag.   54