Non c’è pratica (anche letteraria) che non abbia una sua emarginazione (cfr. gli scritti di Dentone e Musa).
Dunque, anche un numero sull’emarginazione deve avere un suo emarginato: questo, con cui si certifica che laddove vale il principio “ io parlo tu scrivi”, o viceversa, laddove cioè la parola dà corpo anche al nulla, allora si può affermare che la pratica, anche letteraria, deve essere condotta “a buon fine”.
Se così è…benvenuta, emarginazione. Questa nostra, appunto.
Mario Dentone Se così…benvenuta emarginazine
Pag.
1
Marzio Pieri Firenze mia
Pag.
3
Gilda Musa In margine all’emarginato
Pag.
6
Paolo Codazzi Non è una recensione
Pag.
9
Alberta Bigagli Voci dal vivo
Pag.
11
Edoardo Bianchini La lettera che non giungerà mai
Pag.
21
Paolo Codazzi Un imbarazzo latente
Pag.
23
Enzo Tramontano Transenne
Pag.
24
Alfio Cavoli Nelle pagine di Civinini la Maremma autentica
Pag.
26
Liana De Luca Mirka
Pag.
29
Inisero Cremaschi Come far leggere un buon libro al cugino
Pag.
31
Stefano Ventisette Confessioni di un ventenne
Pag.
32
Giancarlo Montanari Alla ricerca del poeta perduto
Pag.
34
Walter Nesti Due satire
Pag.
34
Franco Manescalchi E questa siepe…
Pag.
35
Ubaldo Bardi Nel tempo favoloso quando leggere aveva un profumo
Pag.
36
Ferruccio Masini Dal paese di “Farfallino”
Pag.
40
M. Pompea Melone “La marescialla" promossa “capitanessa"